03 Struttura della frase; Sintagma; Sintagma nominale; Sintagma verbale (Dardano, Trifone pp. 95-105) 1. La frase è una combinazione delle parole governata dalle leggi sintattiche. Parola, una categoria lessicale o morfologica, diventa costituente della frase, una categoria sintattica. Le parole di una frase si compongono in gruppi, sintagmi; Il sintagma è un “raggruppamento di due o più elementi linguistici dotato di valore sintattico compiuto”. Esso può comprendere uno o più sintagmi minori. 2. La struttura della frase Per analizzare la struttura della frase prendiamo come punto di partenza l’esempio successivo: Es. 1: Carlo dorme. La frase Carlo dorme è scomponibile in due costituenti immediati: Carlo + dorme. Carlo e dorme sono due sintagmi. Es. 2: Carlo dorme in camera sua. 1. Carlo + dorme in camera sua 2. Carlo + dorme + in camera sua 3. Carlo + dorme + in + camera sua 4. Carlo + dorme + in + camera + sua La frase Carlo dorme in camera sua è scomponibile in due costituenti immediati: Carlo + dorme in camera sua. Il sintagma dorme in camera sua è scomponibile in due costituenti immediati: dorme + in camera sua. Il sintagma in camera sua è scomponibile in in + camera sua. Il sintagma camera sua è scomponibile in camera + sua. Ogni nodo (numero) dell’analisi (tranne il più alto) rappresenta un sintagma: dorme in camera sua (nodo 1) in camera sua (nodo 2) camera sua (nodo 3) Questa analisi può essere rappresentata anche dallo schema dell’albero: 1 2 3 4 Carlo dorme in camera sua Le caratteristiche dell’analisi: a) ogni frase ha una struttura gerarchica, nella quale esistono costituenti sovraordinati e sottordinati (vedi i numeri dello schema dell’albero). b) uno stesso costituente C può essere al tempo stesso sottordinato ad un costituente C[1] e sopraordinato ad un altro costituente C[2]^. Nell’esempio citato 3 è sottoordinato a 2, ma sovraordinato a 4. c) per analizzare una struttura gerarchica bisogna fare diversi passi di analisi (1-4): ad ogni passo, ognuno dei nodi dell’albero viene tagliato in due parti. «L’analisi riflette la conoscenza del parlante, che ‘sa’ che le parole, nelle frasi, si ‘raggruppano’ in un certo modo e non in un altro»[1]. (Simone p. 202). Il parlante, per esempio, sa che non è possibile creare un gruppo tipo ‘dorme in’. Altri esempi: Maria saluta Giorgio. / Giorgio saluta Maria. Mio padre ha comprato una casa. 3. Struttura di un sintagma All’interno di un sintagma si distingue una parola testa, l’elemento principale del sintagma, dal quale gli altri elementi dipendono per i fenomeni di accordo e di reggenza, e da cui il sintagma prende il nome. Es.: [[L’amico][SN2] [di mia sorella][SP]][SN1] [[viene][V] [molto volentieri][SAvv]][SV]] ][] a) sintagma nominale SN (= gruppo nominale) è il sintagma che ha un nome come testa: [L’amico di mia sorella] b) sintagma verbale SV (= gruppo verbale) è il sintagma che ha un verbo come testa: [viene molto volentieri.] Il SV si comporta come il solo verbo e funge da predicato (dorme in camera sua, ha comprato la casa, viene molto volentieri). c) sintagma preposizionale SP [di mia sorella] d) sintagma avverbiale SAvv [molto volentieri] Il sintagma nominale (SN), il sintagma verbale (SV), il sintagma avverbiale sono indicati come sintagmi endocentrici: sintagma endocentrico[2] è sintagma fra i cui componenti è individuabile l’elemento centrale ovvero la testa (o centro) che potrebbe anche sostituire l’intero sintagma. Tipico esempio è rappresentato dal gruppo verbo + avverbio che costituisce un sintagma verbale: Es.: Carlo dorme profondamente / dorme in camera sua. L’elemento testa − il verbo − può ricorrere senza l’avverbio (che ne è il modificatore). Mentre la frase Carlo dorme è una frase perfettamente accettabile in italiano, la frase *Carlo profondamente no. E’ invece detto sintagma esocentrico[3] sintagma che non contiene al suo interno l’elemento testa. Appartiene a tale categoria il sintagma preposizionali come in camera sua. Nessuno dei membri del sintagma preposizionale svolge il ruolo sintattico di testa. Lo schema dell’albero: (F-frase) L’amico di mia sorella viene molto volentieri. SN[1] SV L’amico di mia sorella viene molto volentieri SN[2] SP V SAvv L’ amico di mia sorella molto volentieri D N Prep SN[3] AVV AVV mia sorella D N D = determinatore N = nome Altri esempi: Carlo ha portato il sacco a pelo. Carlo ha dormito dentro il sacco a pelo. La sorella di Carlo è partita per Parigi. La nonna di Paolo ha comprato una casa per le vacanze. Seminario: Esercizi: Dardano, Trifone, pp. 132-133/18-22 Analisi delle frasi: Allegato seminario 3 ________________________________ [1] Simone, R. Fondamenti di linguistica, 7^a ed. Roma-Bari: Laterza, 1996. [2] endocentrico agg. + ling. di sintagma che ha le stesse caratteristiche semantiche del suo elemento principale [3] esocentrico agg. + ling., di sintagma (o composto), riferito a entità non coincidenti con quelle denominate dai singoli componenti, come l'it. pellerossa, rompiscatole