04 Frase predicativa, frase presentativa Nel passaggio della struttura grammaticale alla struttura semantica si distinguono due tipi di frase: frase predicativa e frase presentativa. A. Frase predicativa Nella frase predicativa si osservano due parti: il soggetto e il predicato. Il soggetto è un argomento/attante del verbo che viene preso come punto di partenza della comunicazione, cioè il tema dell’enunciato, e può (ma non deve) coincidere con il soggetto sintattico. Il predicato ne descrive una proprietà: Es.: Paolo mangia la minestra. S V O[d] Maria è arrivata ieri sera. S V C[t][] ↓ ↓ soggetto predicato Paolo/Maria è soggetto della predicazione[1] e allo stesso tempo soggetto sintattico. Essendo il punto di partenza della comunicazione rappresenta, nella struttura informativa della frase, un elemento noto e svolge la funzione di TEMA. Il soggetto sintattico e il soggetto della predicazione coincidono se il soggetto si trova davanti al verbo nell’ordine S-V. MA: A Giovanni piacciono i fiori. ↓ ↓ ↓ Oggetto indiretto Verbo Soggetto In questo esempio, il complemento di termine (= oggetto indiretto) a Giovanni è il soggetto della predicazione (cioè il tema dell’enunciato), il soggetto sintattico i fiori fa parte del predicato. In altre parole, a proposito di Giovanni è detto che gli piacciono i fiori. Cfr. Giovanni ama i fiori. S -V -O[d ]= ordine sintatticamente non-marcato Quindi dobbiamo distinguere il soggetto sintattico dal soggetto della predicazione. B. Frase presentativa La frase presentativa presenta un evento. Essa risponde alla domanda “Che cosa succede?”, “Che cosa è successo?”: Es.: è scoppiata una bomba. V-S è arrivata la primavera. V-S è venuto Paolo. V-S In una frase presentativa viene introdotto il soggetto sintattico che rappresenta un elemento nuovo e svolge, nella struttura informativa della frase, la funzione di REMA. Il soggetto rematico è accompagnato dall’articolo indeterminativo essendo indicato come “nuovo”. L’ordine dei costituenti della frase presentativa è Verbo-Soggetto: Es.: C’era una volta un re. V-S Es.: Entrò Carla. V-S Con questa frase, la prima del romanzo Gli Indifferenti di A. Moravia, viene introdotta “in scena” Carla, la protagonista femminile del romanzo. Il soggetto Carla in posizione dopo il verbo (nell’ordine V-S) svolge la funzione di rema. Il verbo è il centro della frase. Sintatticamente si riferisce al soggetto e si accorda con esso. Semanticamente, è il suo significato dal quale dipende quanti e quali argomenti (valenze) devono essere presenti nella frase. In altre parole, il significato del verbo determina il numero delle valenze nella frase e le funzioni semantiche che essi svolgono. Determina cioè la struttura della frase (cfr. L5). Serve da un esempio semplice la differenza tra i verbi transitivi e quelli intransitivi: Verbi transitivi sono i verbi che possono reggere un complemento oggetto. Hanno cioè due argomenti: il soggetto e il complemento oggetto. L’azione passa dal soggetto al complemento oggetto: Es.: Mario legge un libro. / Mario legge. Paolo mangia la minestra. / Paolo mangia. Maria lava i piatti. / Maria si lava. Maria pettina la sorella. / Maria si pettina. NB: Nella forma riflessiva coincidono il soggetto e il complemento oggetto. L’azione espressa dal verbo si riflette sul soggetto stesso: Es.: Maria si pettina. = Maria pettina se stessa. NB: Solo i verbi transitivi ammettono la diatesi passiva! Verbi intransitivi sono i verbi che non possono reggere un complemento oggetto: Es.: Paolo impallidì. Paolo se n’è andato. Maria vive a Milano. Nb: Un verbo intransitivo può diventare transitivo quando è accompagnato dal cosiddetto ‘complemento oggetto interno’: Es.: Maria vive una vita tranquilla. Maria ha pianto lacrime amare di odio. Quante lacrime ho pianto per la tua partenza! ________________________________ [1] predicazione + ling., l’attribuzione di un predicato a un soggetto